di Antonio de Felip

La pressione dei potenti della Terra perché venga accettata da tutti la “verità” della teoria della catastrofe prossima ventura a causa di un indimostrato “riscaldamento globale di origine antropica” e della conseguente necessità di una “decrescita”, tecnologica ma soprattutto demografica, una sorta di “decivilizzazione”, si sta facendo sempre più pressante fino a trasformarsi in una dittatura politica e mediatica che non ammette obiezioni, non ammette dubbi, non ammette contraddittori e nega persino il “diritto di fare domande”. Contemporaneamente gli eco-terroristi continuano, impuniti, nella loro campagna di danneggiamento di opere d’arte e di monumenti, esprimendo così il loro odio per l’Arte, la Bellezza, la Civiltà. Chiedere ai cittadini milanesi su cui graveranno centinaia di migliaia di euri per restaurare il monumento a Vittorio Emanuele II in piazza Duomo, irrimediabilmente rovinato con vernice indelebile e corrosiva. Sono il braccio armato di una dittatura invasiva che coinvolge i pubblici poteri, i media, l’accademia, lo star system, persino la pubblicità.

Una “Cappa” (copyright Marcello Veneziani) che ci opprime tutti, condiziona la nostra libertà di pensiero e di parola, le nostre scelte quotidiane, i nostri gesti. Diktat sempre più impositivi dall’ONU e dall’Unione europea sull’agricoltura, sul cibo, sulle auto, persino sulle case minacciano di condizionare in peggio le nostre vite con l’odioso ricatto del “se ti opponi sei contro la salvezza della Terra”, tacendo peraltro del vero intento: l’instaurazione di un governo mondiale, l’abbattimento dei livelli di popolazione attraverso la fame, la miseria, delle istituzioni tradizionali come la famiglia, la distruzione dei saperi attraverso il loro accentramento in poche mani di “Illuminati”. È l’eterno odio gnostico per l’Uomo, vertice e fine ultimo della Creazione divina.

Tuttavia, in questo quadro sconfortante, è bello sapere che non tutti si inchinano all’eco-malvagità: è bello constatare che, nonostante la falsificante dittatura ambientalista, si continuano a pubblicare libri di scienziati, ricercatori, giornalisti, divulgatori scientifici che negano le premesse delle menzogne ecologiste sulla “transizione ecologica”: l’eccezionalità dei cambiamenti climatici, l’origine antropica di tali presunti cambiamenti, il ruolo della CO2 e così via. L’elenco di questi testi non-conformisti sta diventando assai lungo, anche se sono spesso ignorati nelle recensioni televisive e della stampa di regime.

Tra molti altri, ricordiamo il sempre attuale testo di Riccardo Cascioli e Antonio Gaspari, Le bugie degli ambientalisti, volume primo e secondo, poi di Michael Shellenberger, L’ apocalisse può attendere. Errori e falsi allarmi dell’ecologismo radicale, Piemme editore; del bravo e combattivo professor Franco Battaglia: Non esiste alcuna emergenza climatica. Perché la pretesa di governare il clima della terra è un’illusione. 21mo Secolo editore. Sempre con lo stesso editore, ecco il testo di un altro docente, Mario Giaccio: Il climatismo: una nuova ideologia. Ancora: Da Dio al Bio di Guido Vignelli, edito da Maniero del Mirto; di Laurent Larcher Il volto oscuro dell’ecologia dell’editore Lindau. Assai recente è poi un volume collettaneo, con interventi di membri dell’accademia, scienziati, ricercatori, tutti con curricula di assoluta eccellenza per esperienze italiane ed estere, titoli, pubblicazioni: Dialoghi sul clima, a cura di Alberto Prestininzi, pubblicato da l’Università La Sapienza con l’editore Rubbettino. Un testo notevole per l’ampiezza delle competenze mobilitate, le dimostrazioni scientifiche – pur rimanendo un libro ben leggibile anche da non addetti ai lavori – e lo spessore dell’apparato critico.

Dimostrazione evidente, senza tema di smentita, che la presunta unanimità della scienza riguardo all’esistenza di un “cambiamento climatico di origine antropica” è un falso clamoroso e in malafede. In realtà, come vedremo, la maggioranza degli scienziati competenti prudentemente non si esprime o molti esprimono scetticismo. Con coraggio, tra l’altro, perché negare o minimizzare la presunta “responsabilità umana” per un altrettanto presunto “riscaldamento climatico” significa per molti ricercatori mettere a rischio cattedre, pubblicazioni, finanziamenti alla ricerca considerata la dittatura ecologista, di natura politica e non scientifica, nell’ambito accademico. Questa pubblicazione, inoltre ci ha permesso di scoprire i molti appelli di migliaia di scienziati contro le menzogne climatiste, silenziati dai media, e l’esistenza di una rete internazionale di ricercatori, la “Climate Intelligence Foundation” (Clintel) decisi ad affrontare il tema con approccio scientifico e non ideologico-terroristico.

Tuttavia, tra questa sempre più vasta e documentata pubblicistica contro il falsificante terrorismo climatico, ci ha colpito anche un altro testo: L’Armageddon ambientalista di Mario Fadda, auto-editato dallo stesso autore ma facilmente reperibile in tutti i siti di distribuzione libraria. Mario Fadda è un architetto, autore di altre opere di saggistica, che ha vissuto per due decenni in California e quindi conosce bene i miasmi della palude culturale di questo stato americano che negli anni ’60 produsse la barbarie regressiva degli hippy, i veleni New Age, l’invenzione e il culto delle droghe sintetiche, le sette come The Family di Charles Manson – che assassinò l’attrice Sharon Tate e altre sei persone – e infine l’ecologia “profonda”, le sue falsità, le sue associazioni semi-terroristiche dedite ad assalti e danneggiamenti, l’odio per la civiltà e le intimazioni per una letale “decrescita”. La famigerata “Giornata della Terra”, grazie alla quale veniamo annualmente ammorbati di falsità (ma non è la sola) venne inventata proprio in California.

L’Armageddon ambientalista è un ottimo testo, coraggioso fin dalla dedica: “Il libro è dedicato a tutte le vittime della brutale politica ambientalista”. Chiarissimo e razionale nella sua esposizione, sistematico e senza ambiguità, il libro è un attacco frontale alla menzogna ecologista del “riscaldamento globale di origine antropica”, che il professor Franco Battaglia, docente di Chimica Teorica e di Chimica Fisica ha efficacemente definito: “la più colossale frode del secolo” (prima di lui era stato il premio Nobel Carlo Rubbia a usare l’espressione: “la bufala del secolo”). Dotato di un apparato critico imponente fatto di testi scientifici, citazioni e articoli, il libro dà voce agli innumerevoli scienziati e ricercatori che smentiscono le bufale ecologiste, anche a costo di essere calunniati, emarginati, ostracizzati, privati di cattedre, di incarichi e di finanziamenti dalla ormai dominante, potentissima lobby ecologista. Il libro confuta scientificamente, una ad una, tutte le bufale ecologiste, portando anche le prove della frequente falsificazione dei dati da parte degli scientisti “difensori dell’ambiente”.

Da rilevare anche la ricostruzione storica del movimento ambientalista e denatalista, a partire da quel Club di Roma che nel 1972 sbagliò clamorosamente tutte le sue previsioni sull’esaurimento delle materie prime e il cui fondatore, Aurelio Peccei, ex partigiano, uomo dei Rockfeller, definiva la presunta sovrappopolazione della Terra: “metastasi cancerosa”, mentre un altro dei fondatori del Club, Alexander King affermava che: “il vero nemico è il genere umano in sé”.

D’altronde, l’odio viscerale degli ecologisti per l’umanità è dimostrato anche dal purtroppo dimenticato episodio del DDT, quando le lobby ambientaliste convinsero i governi a mettere fuori legge questo prodotto, che aveva salvato milioni di persone dalla malaria, perché “dannoso per l’ambiente, per gli insetti e gli uccelli”. Gli attivisti verdi iniziarono una campagna sistematica di diffamazione degli scienziati che difendevano il DDT (come avverrà in tempi più recenti con le calunnie contro gli scienziati ostili alla teoria del “riscaldamento climatico”). Il risultato del divieto lo ha denunciato un esperto di malattie tropicali, Donald Roberts nel 2006: ogni anno circa due milioni e mezzo di persone muoiono di malaria: tre quarti sono bambini. Morti anche grazie alle campagne ambientaliste con il loro divieto del più efficace prodotto contro questa malattia. Ecco che allora la dedica di questo libro, che abbiamo citato sopra, non appare per nulla estremista: “a tutte le vittime della brutale politica ambientalista”.

Il libro ricorda anche la genesi di Greenpeace, una “multinazionale anti-scienza che vende allarmismo a basso costo”, con “uffici in 40 paesi e ricavi annui che si avvicinano ai 350 milioni di dollari”. Di loro ha scritto Patrick Moore: “Sono anti genere umano” e definiscono l’uomo un “essere completamente opzionale”.

Assai intrigante è poi l’elenco delle previsioni fasulle e mai realizzatesi dei climatisti-ecologisti: Mariopaolo Fadda ne conta ben 49 solo nel periodo tra il 1966 e il 2014. Ed è un elenco parziale. Eccone alcune: 1966: il petrolio si esaurirà entro 10 anni; 1971: nuova era glaciale in arrivo entro il 2020; 1988: le isole Maldive saranno sott’acqua entro il 2018; 2008: Al Gore prevede l’artico senza ghiaccio entro il 2013; 2009: sempre Al Gore sposta la previsione dell’Artico “sghiacciato” al 2014.

Il lettore allora non può non chiedersi perché costoro abbiano sbagliato o abbiano mentito così spudoratamente: assenza di competenza scientifica? Desiderio di comparire sui giornali o di farsi assegnare fondi per le ricerche? Puro, vandalico terrorismo in nome del loro odio per l’Uomo? In ogni caso se hanno mentito o si sono sbagliati perché dovremmo continuare a creder loro? Perché dobbiamo continuare a credere a un’isterica ragazzotta svedese? Sì, dobbiamo parlare di questo odio gnostico per l’Uomo, vertice della creazione di Dio.

Una prova lampante di tale odio è la continua, insistente, ripetuta, spesso violenta richiesta di una decrescita demografica che dovrebbe essere imposta da una dittatura di Illuminati ecologisti. Ecco un florilegio di citazioni eco-sterminazioniste: “Al fine di stabilizzare la popolazione mondiale, dobbiamo eliminare 350.000 persone al giorno”, Jaques Cousteau; “I miei tre obiettivi principali sarebbero: ridurre la popolazione umana a circa 100 milioni in tutto il mondo, distruggere l’infrastruttura industriale e vedere la natura selvaggia riemergere  in tutto il mondo”, Dave Foreman, co-fondatore di Earth First; “La gravidanza dovrebbe essere un crimine contro la società”, David Brower, direttore esecutivo del Sierra Club; “Una popolazione totale di 250-300 milioni di persone sarebbe l’ideale”, Ted Turner, fondatore della CNN; “La cosa più misericordiosa che una famiglia fa a uno dei suoi membri infantili è ucciderla”, Margaret Sanger, fondatrice di Planned Parenthood.

Da leggere con attenzione sono anche le pagine che l’autore dedica all’IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change, costola dell’ONU dominata da politici ambiziosi e in cui il lavoro degli scienziati e i loro report sono subordinati e ancillari ai loro disegni. Tale spudorata manipolazione della scienza ha indignato molti scienziati seri che se ne sono andati sbattendo la porta, come Frederick Seitz, fisico di fama internazionale, ex-presidente della National Academy of Sciences e dell’American Physical Society, che ha così commentato uno dei rapporti: “… non ho mai assistito a una corruzione più inquietante del processo peer-review degli eventi che hanno portato a questo rapporto dell’IPCC”.  E non è il solo. Con la solita accuratezza e cura delle fonti, Fadda cita altri 46 scienziati, già partecipanti ai lavori dell’IPCC e che hanno poi attaccato, su base scientifica, le conclusioni falsificanti di quest’ente.

Un’altra bufala smontata con precisione chirurgica è quella del “consenso degli scienziati” riguardo alla credenza para-religiosa del “riscaldamento climatico di origine antropica”. La menzogna venne avallata da un tweet di Obama: “Il 97% degli scienziati sono d’accordo: il climatechange è reale, dovuto all’uomo”. Orbene, non vi è alcuna evidenza documentale di questo “97%”. Fadda cita un accurato articolo del Wall Street Journal in cui due ricercatori svelano il meccanismo di quella che chiamano “finzione” e dimostrano che questa percentuale è una colossale menzogna.

Non solo: un gruppo di ricercatori australiani si è preso la briga di esaminare 11.944 ricerche e articoli sull’argomento e ha documentato che solo lo 0,3% di tutti i lavori e l’1% dei 1.014 che esprimevano un’opinione erano chiaramente favorevoli all’origine antropica del presunto riscaldamento. Che attorno a questo argomento non vi sia per nulla un “consenso della scienza” è dimostrato anche da altre ricerche, tra cui un sondaggio tra i meteorologi americani. Varie sono le petizioni internazionali di scienziati, una delle quali sottoscritta anche da un centinaio di ricercatori italiani, riguardo all’assenza di prove scientifiche che sorreggano la tesi dell’origine antropica.

 Eppure, continuiamo a essere bombardati da messaggi secondo cui “la Scienza”, come se fosse un unico, metafisico e infallibile Ente Supremo, ci imporrebbe la “verità” della causa umana di un altrettanto contestato “riscaldamento globale”. “Ce lo dice la Scienza”, diceva la Pulzella di Svezia. Mentiva.

Ma non era la sola a mentire: è già purtroppo passato nel dimenticatoio lo scandalo del “climategate”, quando nel 2004 un gruppo di hacker portò alla luce e pubblicò una serie di email del Climate Research Unit della University of East Anglia. Questi fanatici “scienziati” ecologisti si vantavano, con i loro interlocutori, di aver taroccato i dati per dimostrare l’esistenza di un riscaldamento globale, mentre la temperatura era in realtà in declino, ammettendo di aver usato “trucchi” (“trick”) “per nascondere il declino della temperatura”. E ancora: “…abbiamo regolato in modo completamente artificiale i dati dopo il 1960…”. Conferma Peter Thome dell’U.K. Meteorological Office: “Penso che la scienza sia stata manipolata per inserirvi propaganda politica”.

Di Fadda è importante anche l’opera di “disvelamento” delle “parole trappola”, come la famigerata “sostenibilità” e derivati, ad esempio il minaccioso “sviluppo sostenibile”, in realtà processo di pauperizzazione se non di totale immiserimento, crollo della qualità della vita, limiti severissimi alla mobilità personale, riduzione degli standard medici e della vita media, regime di schiavitù governato da pochi, potenti Illuminati. Scrive Fadda: “A questo modello hanno dato il nome ora “socialismo” ora “comunismo”, ma il loro plateale fallimento ha reso i due termini obsoleti, quindi perché non inventarsi altri nomi più attraenti? […] Alla fine, è venuta fuori la rivelazione “sostenibilità”, ambigua al punto giusto, buonista al punto giusto, pseudo-scientifica al punto giusto, incontrovertibile al punto giusto, persino etica!”. Ricordiamoci di queste considerazioni quando, per l’ennesima volta, sentiremo questa parola falsificatrice nei programmi di [dis]informazione, nelle agende politiche, persino nella pubblicità.

Le ultime pagine del libro sono dedicate anche ai pericoli immediati che, grazie al terrorismo degli ambientalisti, tutti noi corriamo: ad esempio la proibizione dell’auto: “…vogliono impedire al piccolo uomo e alla piccola donna di andare a fare la spesa al supermercato o andare al posto di lavoro…”. Oppure la proibizione della carne sostituita, nelle imposizioni dell’IPCC, con cibi: “a imitazione della carne da prodotti vegetali, carne coltivata in laboratorio e insetti che possono aiutare nella transizione verso diete più sane e sostenibili”. Capito: “diete più sane e sostenibili”? Lo esigono questi fanatici falsificatori.

Perché è quindi importante acquistare, pubblicizzare, regalare libri come questo Armageddon ambientalista di Mariopaolo Fadda o gli altri sopra citati? Perché stiamo vivendo in quello che Solženicyn avrebbe definito “un sistema della menzogna”. Il “riscaldamento climatico di origine antropica”, la “nocività della CO2”, il “ruolo umano nei cambiamenti climatici” (cambiamenti che ci sono da sempre) sono ormai un dogma accettato da (quasi) tutti: governi, partiti politici, istituzioni internazionali, media, per non parlare degli stolidi e isterici ragazzotti dei “Friday for Future” o dei già citati eco-terroristi che danneggiano opere d’arte e palazzi.

I nostri panorami rischiano, in nome del “riscaldamento climatico” di essere sconciati da “campi” di pannelli solari o da orribili torri eoliche (anche se molti territori e popolazioni incominciano a opporsi a questi scempi, come in Sardegna, nel Mugello, nel Padovano). L’ONU e l’Unione Europea ci vogliono imporre la prima “decivilizzazione artificiale” della storia, la famigerata “decrescita felice”, in realtà infelicissima. Dobbiamo mettere sassi negli ingranaggi di questi totalitari “sistemi della menzogna”, facendo controinformazione, svelando e dimostrando con i dati e le ricerche di scienziati seri le falsità ecologiste. Ecco perché libri come questo sono armi importanti e necessarie.

*Articolo del 05-05-2023 tratto dal sito “Ricognizioni”

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