Lettera aperta a chiunque scelga la “dolce morte” 

Caro amico, o cara amica.

Non ci siamo mai visti, non abbiamo mai interagito, magari avremmo pure litigato. 

Ma so che vivi in una condizione fisica difficile, ma so anche che sei lucido, puoi parlare, ridere, piangere, arrabbiarti, ragionare, pensare. 

Ti hanno convinto che sei un peso per chi deve occuparsi di te, costi troppo in termini di tempo e denaro, pensi di essere inutile, pensi di vivere senza dignità, quella dignità che speri di recuperare scegliendo di morire. 

Non voglio giudicarti, amico mio, al tuo posto forse anch’io preferirei andarmene che vivere così. 

Non spetta a me dirti come gestire la tua vita. 

Ma quello che posso dirti è che sei molto di più di un corpo bloccato, puoi ancora dare tanto al mondo, a chi ti è attorno e ti ama. 

Guarda quello scienziato britannico, che non muoveva nemmeno la testa ma viaggiava nello spazio e nel tempo e ci insegnava i segreti dell’universo. 

Pensa a chi, colto da una grave malattia, ha lottato sino alla fine per sopravvivere, spesso non riuscendo. 

Non sto dicendo che tu sia un vigliacco, amico mio, anzi, tu hai le palle, pensi di fare la cosa giusta. 

E molti ti applaudono, non cercano nemmeno di salvarti. 

Tanti di essi lo fanno solo per dare contro ai conservatori, qualcuno appoggia la tua scelta per meri fini utilitaristici, pochissimi lo fanno, anche se ingenuamente, in buona fede. 

Quindi lo faccio io, ci provo, senza retorica, senza ideologia, senza tifo. 

Non buttarti via, abbiamo bisogno di te più di quanto tu abbia bisogno degli altri. 

Abbi fiducia nella scienza e nella tecnica, che ne sappiamo che tra 5 anni non vi siano sviluppi che possano aiutarti. 

Ma soprattutto abbi fiducia nelle persone, c’è ancora chi dà un valore alla vita in ogni sua forma, anche alla tua. 

La corruzione ci fa credere che nel momento in cui smettiamo di essere utili dovremmo farla finita, dovremmo pagare fior di quattrini a un istituto svizzero per portarci via dal mondo che ancora ci vuole. 

Non crederci, amico mio, non dargliela vinta, il tuo non sarà egoismo ma umanità, quella vera. 

E sarà una scelta dettata dalla tua natura, non un’imposizione di Stato, di Vaticano o di conservatori vari. 

Quindi ripensa bene e sappi che c’è chi ancora ti vuole al mondo, e noi siamo tra questi. 

Ti aspettiamo, a braccia aperte, per vivere insieme. 

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