Oggi non vogliamo parlare di chi timbrava il cartellino in mutande, poi assolto perché aveva semplicemente applicato lo smart working (però gli inglesi non lo chiamano così) ante litteram. Neanche vogliamo parlare dei dipendenti forestali che, per passare il tempo, si riunivano ogni mattina con vino e salame, o, più semplicemente, non parleremo degli impiegati che timbrano e poi escono a fare la spesa.

Oggi vogliamo parlare dei contratti e delle remunerazioni dei dipendenti della PA, confrontati con quelli dei loro colleghi del settore privato.

Intanto, tutti adesso hanno imparato che per la PA non esiste la cassa integrazione, se non c’è lavoro o sono impossibilitati a lavorare come succede di questi tempi a causa del Covid, prendono lo stesso lo stipendio pieno. Poi ancora, nessuno mette in discussione i loro prodotti o servizi con i prodotti analoghi dei colleghi residenti in Paesi a basso costo di manodopera, ovvero non subiscono la concorrenza del Mondialismo, come invece succede ai loro colleghi del settore privato. Di conseguenza, non subiscono i cali di stipendio per fronteggiare la concorrenza dei prodotti cinesi o indiani, né, peggio che peggio, subiscono le delocalizzazioni dei posti di lavoro all’estero.

Quindi già a livello di stress si apre una voragine tra la PA e il settore pubblico e tutti penserete: “Guadagnano di meno e almeno si evitano le angosce”. Falso, non per le angosce, è falso che guadagnino di meno. Invece, guadagnano molto di più, la media è di 36.350 € annui contro 29.260 € annui.

E, se si calcolassero le ore di presenza (non quelle effettivamente lavorate), la situazione sarebbe pure peggiore, perché ci troveremmo con 36/38 ore settimanali, contro 40.

Per obiettività, si deve aggiungere che molto dello sbilanciamento è causato dai 49.000 dirigenti statali, che sono i più pagati d’Europa, per distacco.

E la carriera di questi dirigenti statali, come si sviluppa? Come vengono nominati? C’entrano le conoscenze nei partiti, nelle logge o con i vescovi?

Ognuno si dia la risposta che meglio crede.

Allora fanno bene a scioperare nella PA? Farebbero bene solo se prima scioperassero contro i loro dirigenti e se poi stringessero un contratto di solidarietà con i colleghi del settore privato.

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