COME DOVEVA ANDARE LA VICENDA IN UNO STATO SERIO?

  1. Doveva esistere un contratto di Concessione che, in caso di negligenza grave, doveva prevedere la possibilità di una rescissione del contratto.
  2. La magistratura doveva escludere celermente (diciamo sei mesi?) che il crollo del ponte Morandi non fosse dovuto a cause naturali o indipendenti dalla volontà dei gestori e consentire la rescissione del contratto.
  3. La vicenda penale doveva proseguire nel suo canale, normalmente diverso da quello civile.

COSA È SUCCESSO NELLA REALTA’ FINO AD OGGI?

IL CONTRATTO SEGRETO E LE CLUSOLE CAPESTRO

Il governo d’Alema conferisce alla società dei Benetton la maggioranza di controllo della autostrade italiane tramite un contratto di concessione. Il contratto avrà una durata di 32 anni e sarà tenuto segreto, di modo che i concorrenti non ne possano conoscere le clausole. Peccato che così neanche i cittadini potranno conoscerle quelle clausole. I successivi governi di Berlusconi non modificheranno questa imposizione di segretezza. A seguito del crollo del ponte Morandi, il governo Lega-M5S divulga finalmente alcune notizie sul contratto: la prima era appunto la sua condizione di segretezza, la seconda era che il contratto fosse talmente blindato da non poter essere rescisso neanche in caso di colpa grave da parte dei gestori.

LE LENTEZZE DELLA MAGISTRATURA

Il crollo del ponte Morandi è avvenuto il 14 Agosto del 2018 e ancora oggi, dopo 21 mesi, non si è arrivati a un processo né, tanto meno, a una sentenza: ma dove sono il CSM e il ministro di Grazia e Giustizia? Questa condizione ha favorito, fino a oggi, la mancanza di certezza che una grave negligenza fosse stata commessa dai gestori della società Autostrade. E quindi anche l’ipotesi di una rescissione del contratto di Concessione per colpa grave doveva essere esclusa, per il momento. Dovevano essere processi tutti basati sulle perizie dei tecnici: davvero non sono bastati 21 mesi per redigerle? In breve: erano sufficienti le manutenzioni del ponte o erano insufficienti?

IL CONTRATTO BLINDATO E LA CLAUSOLA VESSATORIA

Ci è sempre stata raccontata la favola che la blindatura del contratto, in caso di rescissione ingiustificata, avrebbe comportato una penale di 21 miliardi a favore delle società dei Benetton. Un contratto apparentemente ben più solido del ponte! Ma qualsiasi governo avrebbe potuto e dovuto impugnare quella clausola come vessatoria a termini di Codice civile, e quindi renderla nulla. Quale clausola potrebbe mai proteggere un gestore di una società che ammazza 43 persone a causa di una sua negligenza grave? Incredibilmente ogni governo successivo alla tragedia ha ignorato questa direzione processuale.

DANNO PURE I SOLDI AI BENETTON

Non solo i governi di Conte, e oggi quello di Draghi, non hanno intrapreso la strada della rescissione del contratto con le aziende dei Benetton, ma hanno addirittura instaurato una trattativa per ricomprarsi la Concessione. Tramite la CDP (Cassa Depositi e Prestiti) stanno offrendo l’equivalente di 9,3 miliardi alle società possedute dai Benetton, le quali hanno già approvato in assemblea la vendita a quelle condizioni. Il colmo del paradosso.

CONTANO NEI TRIBUNALI GLI ASPETTI MORALI DI UNA VICENDA?

In sede civile contano molto poco, mentre in sede penale invece contano, ma in quella sede saranno gli amministratori a pagare. Resta l’obbrobrio di un comportamento vergognoso. Davvero il 15 Agosto 2018, il giorno successivo alla tragedia, quando già si aveva la certezza di numerosi cadaveri, i Benetton tennero ugualmente una grigliata vip a Cortina? Davvero il loro uomo immagine, Oliviero Toscani, dichiarò che “agli italiani non gliene frega niente se un ponte viene giù”? Davvero i Benetton non sentono il rimorso per un crollo di un ponte gestito da una società che guadagnava 1 miliardo all’anno? Neppure dopo che c’è stata anche un’interrogazione parlamentare sulle mancate manutenzioni? Non conterà niente neanche la dichiarazione del Comitato per le vittime del crollo alla notizia della trattativa per la compravendita: “Se questa cosa avvenisse sarebbe una uccisione ulteriore dei nostri cari. Evidentemente quello che abbiamo da dire non interessa a nessuno e questa è una cosa terribile. Noi non abbiamo fatto altro che cercare di sostenere i diritti dei cittadini. Pensate che ci sono cittadini comuni che si sono pagati spazi sui giornali per dire che questa è un’operazione assurda. Evidentemente se si è deciso di pagare tutti questi miliardi ad Atlantia per avere la società Autostrade, significa che chi ha deciso di pagarlo ritiene la società adempiente e dal nostro punto di vista, con quanto avvenuto, avremmo qualche grande dubbio”.

IN TANTI HANNO CONTRIBUTO CON UN PEZZO DI SCHIFO

La magistratura, che non ha ancora emesso una sentenza; i governi che hanno lasciato azionare una clausola vessatoria del contratto; i medesimi governi (oggi quello Draghi) che stanno concludendo il pagamento miliardario alle società dei Benetton; i Benetton stessi che dimostrano un incredibile cinismo nelle paradossali fasi di questa vicenda; i giornali che nascondo le notizie in fondo alle pagine. Ci sarebbe anche un dubbio tremendo che andrebbe sciolto: è vero che i Benetton perdevano soldi con le loro aziende di maglioncini e invece li guadagnavano con la ricca concessione sulle autostrade? Ed è vero che i giornali amici ricevevano lo stesso ricche inserzioni pubblicitarie per i maglioncini? Non c’era nessuno schema di vasi comunicanti, vero?

Articolo precedenteDio, signore del tempo e dello spazio
Articolo successivoIn Francia qualcosa si muove