Il Presidente della Repubblica è il paladino della democrazia, il baluardo, primo ed ultimo, dei principi che la ispirano e il garante della Costituzione che la regge. 

Se amassi la democrazia le dedicherei un panegirico, ma non la amo e le dedico un elogio funebre: fu brutta, fu sporca e fu cattiva, ma fu migliore di ciò che la sostituì. 

Sostituti della democrazia sono le oligarchie cosmopolite e megalomani, i banchieri, sempre più furbi, più forti e più feroci. 

Mattarella è il loro amico del cuore. 

Si addice all’uomo il silenzio, non degli innocenti, ma dei collusi. 

Fu ambiguo, equivoco, farraginoso quando, da Vicepresidente del Consiglio, dovette rispondere del dossier Mitrokhin e non meno enigmatico apparve quando fu costretto ad ammettere di aver preso soldi per la campagna elettorale da un signore siciliano vicino a gente che in Sicilia è abituata a farsi rispettare non sempre con metodi cortesi. 

Lo ricordiamo anche inutile ministro della Difesa. 

Oggi, dopo mesi di drammi nazionali e di mesti silenzi presidenziali, la trovata geniale: un governo di alto profilo!

Ce ne ha prospettato uno di alto bordo! 

Il casino Italia, in svendita coatta come le signorine a fine carriera, forse si arrende a Draghi, il liquidatore, il quale esercita sui nostri connazionali un inspiegabile fascino. 

Tali e quali ai condannati all’iniezione fatale che elogiassero le conoscenze scientifiche di chi ha preparato i veleni che li uccideranno, un buon numero di italiani elogia la preparazione e l’intelligenza di Draghi che tutta si riassume in una carriera coerente e monocorde. 

Draghi serve la Bce, ne è vassallo e complice, ammiratore e deus ex machina, frutto e radice. 

Duemila anni orsono, un signore – di una certa rilevanza! – ci insegnò che due padroni non si possono servire!

Ed uno solo, ed il medesimo, è il padrone di Draghi e di Mattarella. 

È la BCE, la quale crede in un dogma deleterio: è cosa buona e giusta indebitare gli Stati, tagliare la spesa pubblica e privatizzare tutto il possibile. 

Questo programma non è nell’interesse di alcun popolo al mondo, ma di tutti i potentati del pianeta. 

Chi lo avalla serve i potentati, non i popoli. Chi serve i potentati inganna i popoli. Chi, da presidente, non serve il proprio popolo, lo tradisce. 

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