Si riduce tutto nel titolo “Squali e Sardine” il vergognoso sequestro delle navi italiane Antartide e Medinea e di diciotto pescatori, operato dai militari libici del generale Haftar.

Un iniquo silenzio circonda l’intrigo internazionale e l’operato del Governo italiano, sordo alle richieste delle famiglie disperate.

Dove sono i pescatori di Mazara? In che condizioni sono trattenuti a forza a Bengasi? È in corso una trattativa?

La Libia – che ha allungato autonomamente a 64 miglia la linea delle acque territoriali nazionali, rivendicando un diritto che nessun paese ha riconosciuto – ha superato il limite.

Il Mare Nostrum non ci appartiene più?

I nostri pescherecci sono stati sequestrati illegalmente, non avendo raggiunto il limite delle 12 miglia dalla costa del paese nordafricano, pertanto il governo italiano avrebbe dovuto immediatamente pretendere la liberazione di navi e pescatori.

Senza “SE” e senza “MA”, nessun indugio, soltanto estrema decisione: questo è quanto ci si aspetta da un Governo Nazionale.

Ricordate – restando in mare – la nave turca che tentò lo speronamento di una nave greca? La reazione ellenica fu immediata: manovra ineccepibile del capitano e contro speronamento della nave ottomana, tornata velocemente, a “eliche basse”, nelle acque territoriali di competenza.

Il nostro governo, invece, nasconde la testa nella sabbia, esponendo pericolosamente le terga. Spiaggiato, si appella alla diplomazia, senza capire che le parole non bastano e nemmeno sono utili in un caso di sequestro.

La Libia del colonnello Gheddafi aveva alzato fin troppo la cresta già nel 2010 a Roma, ora alza il tiro con il generale Haftar, depredando il nostro mare.

Quanti pescherecci stranieri si spingono fin nelle nostre acque, togliendo il “pesce sotto i denti” della nostra gente? Le testimonianze dei nostri pescatori e le loro rivendicazioni sono di dominio pubblico, ma il governo delle tre scimmiette “NON VEDE, NON SENTE, NON PARLA”!

Sarebbe prioritario cominciare ad attaccare come Squali e non a scappare come Sardine!

Torniamo ad essere cacciatori, non cacciati!

Schieriamo la flotta, pattugliamo le nostre acque, prevenendo attacchi alla nostra sovranità marittima, poiché queste azioni non sono altro. Diamo l’esempio ad altre nazioni affinché idee simili non vengano alla mente e fermiamo il flusso continuo di immigrati ormai completamente fuori controllo.

Occorre imporre immediatamente il rilascio dei pescatori, pena rimarcare nettamente il profilo delle nostre navi da guerra al largo delle coste nordafricane.

Nell’attesa snervante e preoccupante, il governo italiano tace.

Mai peggior silenzio fu udito, mai peggior Ministro degli Esteri fu incaricato, mai peggior governo fu artefice della distruzione di una Nazione che fu sovrana in cielo, in mare, in terra.

Il messaggio ai signori della Fantapolitica italiana è chiaro e limpido quanto le acque del fu Mare Nostrum: non stiamo giocando a Risiko e l’Italia non è Monopoli.0

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