È in atto, davanti agli occhi del mondo, la soluzione finale per la popolazione di Gaza.

Una situazione di una gravità estrema, che sta scatenando reazioni nelle piazze e nei governi di tutto il globo.

La sinistra, che ha purtroppo monopolizzato il movimento pro-pal, non sembra capace di analisi obiettive del dramma in essere (o, probabilmente, preferisce non farle) e utilizza la sacrosanta causa palestinese a fini propagandistici, individuando in Benjamin Netanyahu la causa dello sterminio.

Lo stanco rito della contrapposizione destra-sinistra nostrano viene replicato pari pari nella realtà israeliana e quindi lo schemino da scuola elementare che ne scaturisce è: Netanyahu è di destra, quindi è il male ed è conseguente che sia lui il responsabile del genocidio. Ma Bibi non è stato paracadutato da Marte per governare Israele.

Uno dei mantra che ci viene ossessivamente ripetuto dal mainstream è che Tel Aviv sia “l’unica democrazia del Medio Oriente”.

Una sorta di attestato di merito che, finora, è servito a giustificare nefandezze di ogni tipo. Come ci dicono limpidamente le cronache, il fatto di recarsi periodicamente alle urne, non è di per sé garanzia di rispetto dei diritti e della giustizia.

Ma è un fatto che gli israeliani votino liberamente, scegliendo chi li governa. Il criminale Netanyahu è persona ben nota agli elettori dello Stato ebraico, tanto è vero è stato Primo Ministro ben sei volte: dal giugno del 1996 al luglio del 1999, dal marzo 2009 al maggio 2013, dal marzo 2013 al dicembre 2014, dal maggio 2015 al maggio 2020, dal maggio 2020 al giugno 2021 e infine il mandato attuale, con inizio nel dicembre 2022.

Gli israeliani sanno bene chi sia Netanyahu e lo hanno scelto. Conoscono la sua visione politica e, in larga maggioranza, la condividono. Secondo un sondaggio della Pennsylvania State University, pubblicato lo scorso maggio, ben l’82% degli ebrei israeliani è favorevole alla deportazione della popolazione di Gaza.

Addirittura il 47% ha risposto positivamente alla domanda se l’esercito israeliano, conquistando una città nemica, debba comportarsi come nell’episodio biblico della presa di Gerico, cioè uccidendo tutti i suoi abitanti.

Non si tratta di semplice fanatismo religioso (il Sionismo peraltro nasce come ideologia laica, che solo in seguito ha raccolto adesioni da parte di alcune correnti messianiche dell’ebraismo), dato che il 70% egli ebrei laici intervistati approva la deportazione. Sono dati impressionanti, che parlano di una società israeliana fortemente radicalizzata, che in maggioranza si riconosce nell’attuale governo, in cui, oltre a Netanyahu, spiccano personaggi senza scrupoli del calibro del Ministro della Difesa Israel Katz, di quello delle Finanze Bezalel Smotrich, di quello della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir. Certo, non tutti gli israeliani stanno dalla parte della banda Bibi.

Sempre più frequentemente si svolgono manifestazioni di proteste contro Netanyahu, anche con partecipazioni popolari imponenti. Ma, per lo più, non con la richiesta di fermare il genocidio, bensì di sospendere le operazioni militari per riaprire i negoziati e ottenere il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas.

Pochi sembrano fare caso al fatto che Israele si stia macchiando di crimini orrendi, che lasceranno un marchio indelebile nella Storia.

Questo dovrebbe far comprendere come il tentativo di leggere la politica del Vicino Oriente attraverso lo schema obsoleto destra-sinistra, tanto caro sia ai pro-pal che agli ultrasionisti del centrodestra, sia completamente fuori dalla realtà.

A titolo di esempio, basterebbe ricordare come, solo nei primi tre mesi dell’anno 2000, sotto il governo del laburista Ehud Barak, le colonie ebraiche in Cisgiordania aumentarono dell’81%.

All’origine del dramma palestinese c’è quindi qualcosa di ben più strutturale del semplice ruolo di Netanyahu alla guida del paese ebraico.

Anche se cadesse domani il suo governo, magari sotto la spinta dei processi che lo attendono, la politica di Tel Aviv, con ogni probabilità, non cambierebbe.

https://www.fanpage.it/esteri/meta-degli-israeliani-approva-lo-sterminio-dei-palestinesi-a-gaza-l82-la-loro-deportazione-il-sondaggio/

https://www.lavocedellelotte.it/2025/06/05/contro-lipocrisia-del-centrosinistra-rilanciare-la-lotta-per-la-palestina/

https://zeitun.info/2019/09/02/laburismo-israeliano-e-colonizzazione/

https://www.istitutoeuroarabo.it/DM/perche-la-torsione-militare-della-democrazia-israeliana-ci-coinvolge-tutti/

https://confronti.net/2020/09/perche-la-sinistra-e-cosi-debole-in-israele/

https://ilmanifesto.it/archivio/2000012433