L’origine del conflitto nordirlandese, che in gaelico viene chiamato Na Trioblóidí, non è da trovarsi solamente in quella che è stata definita “guerra a bassa intensità” che ebbe luogo nell’Irlanda del Nord tra la fine degli anni Sessanta e quella degli anni Novanta del XX secolo, ma è da ricercarsi molti decenni prima con la Guerra d’indipendenza nordirlandese (21 gennaio 1919-11 luglio 1921) e qualche anno prima con l’Insurrezione di Pasqua, l’Easter rising o Éirí Amach na Cásca che sancì la proclamazione della Repubblica d’Irlanda, che si combattè nella settimana santa del 1916.
I morti dell’Irish War of Independence o Cogadh na Saoirse furono circa 550 tra le fila dell’IRA guidate da Michael Collins e 714 tra gli inglesi della British Army.
Tuttavia le ostilità tra Irlanda e Gran Bretagna risalgono già nell’Ottocento con la presa di coscienza dei nordirlandesi di avere un’identità nazionale ben diversa e definita da quella dei britannici.
Uno dei casi più eclatanti di esempio di militanza e dedizione alla causa dell’unione tra l’Irlanda del Nord con l’Éire e quello di Bobby Sands.
Nato il 9 marzo 1954 ad Abbot Cross nella periferia settentrionale di Belfast e cresciuto nel quartiere di Rathcoole a maggioranza protestante e lealista, dopo aver lasciato la scuola imparò il mestiere di carrozziere che dovette abbandonare per le minacce subite da parte di chi voleva che l’Irlanda del Nord continuasse ad essere fedele a sua maestà.
In questo contesto si inserisce il tragico epilogo dell’uccisione di 13 civili e 10 feriti (uno morirà quattro mesi dopo) da parte dei soldati inglesi, al termine di una pacifica manifestazione svoltasi a Derry il 30 gennaio 1972, oggi ricordato come Bloody Sunday, celebrata anche dalla notissima canzone degli U2¹.
Nel giugno 1972 la famiglia Sands si trasferì a Twinbrook, un sobborgo nordoccidentale di Belfast e divenne attivista della comunità; si sposò con Geraldine Noade da cui ebbe, nell’anno successivo, il figlio Gerard.
La sua decisione di entrare nella Provisional IRA (nata da una scissione dell’Irish Republican Army accusata di tendenze troppo socialiste) fu così motivata:
Avevo visto troppe case distrutte, padri e figli arrestati, amici assassinati. Troppi gas, sparatorie e sangue, la maggior parte del quale della nostra stessa gente. A 18 anni e mezzo mi unii all’IRA.
Divenne membro del primo battaglione della Brigata Belfast e nell’ottobre dello stesso anno fu arrestato per la detenzione di 4 pistole e rimase in carcere senza processo fino all’aprile 1973 e subì una condanna a 5 anni di reclusione.
Il 14 giugno 1976 fu nuovamente arrestato con l’accusa di essere coinvolto in un attentato contro un mobilificio, ma il giudice stabilì che non c’erano sue responsabilità dirette; venne nuovamente incolpato per un conflitto a fuoco con i militari della Royal Ulster Constabulary, tuttavia anche in questo caso non furono accertate le sue colpe ma venne condannato nel settembre 1977 a ben 14 anni di carcere per detenzione illegale di arma da fuoco ritrovata nell’auto.
Dopo un’iniziale carcerazione a Crumlin Road per 22 giorni, dove fu tenuto nudo per due settimane e costretto al digiuno una volta ogni tre giorni, fu trasferito nei famigerati H-Blocks (Blocchi H) del carcere di Long Kesh, soprannominato dagli inglesi Maze, il labirinto. In questa prigione, tristemente note per le disumane condizioni di vita, Bobby Sands scrisse utilizzando cartine per sigarette e carta igienica, riuscendo a fare uscire i suoi scritti di nascosto con lo pseudonimo di Marcella, vennero stampati sul giornale repubblicano An Phoblacht-Republican News.
In Italia fu pubblicato un libro, Un giorno della mia vita. L’inferno del carcere e la tragedia dell’Irlanda in lotta² che raccoglie la sua esperienza detentiva. Sands ricostruisce il suo drammatico vissuto in prigione: il freddo, la fame (ai detenuti veniva dato solo un po’ di tè, pane, alcuni piselli freddi e a volte il porridge), l’umiliazione fisica (ispezioni anali e bastonature), la censura della corrispondenza, l’impossibilità di leggere, di fare ginnastica e le violenze psicologiche.
Sands venne scelto dagli altri prigionieri come O/C (Officer Commanding) cioè portavoce durante il primo hunger strike, lo sciopero della fame, del 1980 il cui scopo era quello di ottenere lo status di prigionieri politici, ma Margaret Thatcher in seguito alle dichiarazioni di Garret Fitzgerald, leader del partito Fine Gael, dichiarò il 20 novembre alla Camera dei comuni di Londra:
Lasciatemi fare una precisazione riguardo allo sciopero della fame in corso al carcere di Maze. Voglio che questo sia chiaro. Non può essere data una giustificazione politica a un omicidio, né ad un altro crimine. Il governo non concederà mai lo status politico agli hunger strikers, né a nessun altro detenuto incarcerato per reati comuni.
Le richieste di essere considerati prigionieri politici iniziarono con la blanket protest (protesta delle coperte) già nel 1976, nel corso della quale i prigionieri si rifiutarono di indossare la divisa carceraria e si vestirono solamente di una coperta.
Nel 1978 i detenuti iniziarono la dirty protest (protesta dello sporco), una escalation che vide i prigionieri vivere nello squallore: spalmarono gli escrementi sui muri delle celle e buttarono l’urina sotto le porte, poiché vennero picchiati duramente dai secondini quando lasciavano le celle per andare al bagno a svuotare i buglioli.
Il primo sciopero della fame iniziò il 27 ottobre 1980, guidato dall’allora O/C Brendan Hughes e durò ben 53 giorni, quando la Lady di ferro promise, e non mantenne, di accettare le richieste dei detenuti mentre il prigioniero Sean McKenna stava per morire.
Il secondo hunger strike, questa volta guidato da Sands iniziò il 1° marzo 1981 e, poco dopo la morte di Frank Maguire, un repubblicano indipendente membro del Parlamento del Regno Unito l’attivista di Belfast venne candidato alle elezioni suppletive. L’11 aprile Sands riuscì a essere eletto a Westminster con 30.492 voti contro i 29.046 dell’unionista Harry West.
Bobby Sands fu il più giovane deputato in carica.
Tuttavia il Governo della Gran Bretagna cambiò la legge poco dopo, introducendo il Representation of the People Act. Questo proibiva ai reclusi di partecipare alle elezioni, e richiedeva un periodo di cinque anni dal termine della pena, prima che un ex detenuto potesse candidarsi.
Intanto le condizioni di salute di Sands peggiorarono e persino Papa Giovanni Paolo II inviò a Long Kesh il suo segretario particolare, John Magee, per far visita a Bobby; il 3 maggio il militante repubblicano entrò in coma e dall’inizio dello sciopero della fame ebbe ben cinque attacchi cardiaci.
Bobby Sands morì il 5 maggio 1981, dopo 66 giorni di sciopero della fame, alle ore 1.17 e per tutto il giorno e la notte ci furono scontri e altissima tensione nelle aree nazionaliste delle Sei Contee. Alla Camera dei comuni Margaret Thatcher dichiarò cinicamente:
Bobby Sands era un criminale. Ha scelto di togliersi la vita. Una scelta che l’organizzazione alla quale apparteneva non ha concesso a molte sue vittime.
Due giorni dopo ai suoi funerali a Belfast parteciparono oltre 100.000 persone e a Dublino scoppiarono violenti incidenti provocati da giovani che protestarono per la sua morte. Altri nove militanti dell’IRA morirono, sempre a causa dello sciopero della fame, successivamente a Sands ma il numero dei prigionieri irlandesi deceduti in carcere prima di Bobby tra il 1917 e il 1976 fu di tredici.
Si può tranquillamente affermare che Bobby fu un eroe per il suo popolo perché non accettò mai di perdere, insieme ai diritti politici, la dignità della condizione umana.
Malgrado il peso dell’angoscia e della sofferenza, la testimonianza di Sands si apre alla speranza, disegnando una mappa di valori irrinunciabili, un codice etico e morale che va oltre il puro esercizio del coraggio.
Bobby nel libro, ricordando gli anni dell’adolescenza, affermò:
Ero soltanto un ragazzo della working class proveniente da un ghetto nazionalista, ma è la repressione che crea lo spirito rivoluzionario della libertà. Io non mi fermerò fino a quando non realizzerò la liberazione del mio paese, fino a che l’Irlanda non diventerà una, sovrana, indipendente, repubblica socialista.
La frase Tiocfaidh ár lá (il nostro giorno verrà) utilizzata per la prima volta da Sands è diventato lo slogan del movimento repubblicano irlandese e del Provisional IRA.
Bobby Sands riposa nel Cimitero cattolico di Belfast accanto a Terrence O’ Neil e Joe Mc Donnel.
Sulla sua lapide è riportata questa frase:
Spesso mi sveglio nella notte
quando gli altri sono nel sonno
e passeggio nel vicolo della memoria
con le lacrime sulle guance.
Nessuno conosce l’angoscia
che tento duramente di nascondere
alcune persone dicono che il tempo passa
l’angoscia si placherà.
Mai i miei sentimenti nel mio cuore oggi,
sono arrivati come nel giorno in cui sei morto.
Mi ha spezzato il cuore perderti,
la tua dipartita mi ha causato molto dolore,
ma il giorno più grande deve ancora arrivare
quando ci incontreremo ancora.
Diverse città, anche italiane, gli hanno dedicato vie, rotonde, monumenti, murales e anche in campo artistico musicisti (anche di rock identitario³) hanno ricordato la sua storia e più in generale dell’Irlanda e la questione nordirlandese.
Da ricordare la pellicola Hunger per la realistica crudezza e la drammaticità delle scene diretto da Steve McQueen nel 2008 vincitore della Camèra d’or al LXI Festival di Cannes per la miglior opera prima e dell’European Film Awards per la miglior rivelazione – Prix Fassbinder.
In questo film Bobby Sands è interpretato dall’attore tedesco ma con cittadinanza irlandese Michael Fassbender.
Note:
1- U2, Sunday Bloody Sunday, War, Island Records, 1983.
2- Laed. Universale Economica Feltrinelli, Milano, 1996. 11aed. Universale Economica Feltrinelli, Milano, 2014.
3- Antica Tradizione, Terra d’Irlanda, L’eternità del Mito, Ferlandia, 1999, Antica Tradizione, Il giorno di San Patrizio, Il Cavaliere la Morte e il Diavolo, Lo Scudo Edizioni, 2009, Antica Tradizione, I Figli del Bloody Sunday, Croke Park, Rupe Tarpea Produzioni, 2015, Antica Tradizione, Croke Park, Croke Park, Rupe Tarpea Produzioni, 2015, Imperium, Belfast, Vita Est Militia, Rupe Tarpea Produzioni, 2005, Sköll, Pioggia d’Irlanda, Il segreto di Lacedemone, Rupe Tarpea Produzioni, 2007.