Pillole di Reazione

‘Inclusione’ è il mantra che la comunicazione del mainstream mondialista e progressista va ossessivamente ripetendo da tempo. Occorre includere per essere “civili”, ossia per vivere secondo i dettami del politicamente corretto imposto dai guru del progressismo occidentale. 

Includere chi e cosa, nelle eticamente fatiscenti società occidentali? Includere i migranti, i soggetti della cosiddetta “galassia lgbt” e tutte le idee – e le persone che se ne facciano interpreti – in qualche modo riconducibili al concetto di società fluida, ossia non vincolata ad una visione del mondo fondata sulla consapevolezza dell’esistenza di una Verità oggettiva – fondata su di un principio trascendente e superiore alla volontà soggettiva degli esseri umani – intorno alla quale organizzare la vita tanto delle singole persone quanto quella del consorzio umano associato.Un’inclusione che esclude la Verità oggettiva riguardante la natura delle cose esistenti (come sono fatte e cosa sono chiamate a realizzare conformemente alla natura in cui si sono ritrovate ad esistere), ma che dà spazio e dignità a tutto quanto possa scaturire dalla mente umana, a patto, ovviamente, che si tratti di una volontà emancipata dal vincolo di cui sopra, ossia scevra dalla consapevolezza che esiste un ordine naturale – di origine trascendente – al quale conformare l’esistenza personale e sociale

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