Milena Gabanelli riprende le lamentele dell’Agenzia delle Entrate dove viene calcolata un’evasione in Italia di 110 miliardi all’anno. Molti più soldi del Recovery Fund, sottolinea la Gabanelli e, forse senza volerlo, si schiera con i boiardi della Pubblica Amministrazione e con la Triplice sindacale, i quali premono per recuperare quell’evasione perché non vengano messi a repentaglio i loro lauti stipendi con una paventata crisi del gettito fiscale.

Sia ben inteso, l’evasione fiscale è un’ingiustizia e va eliminata, però la pur bravissima Gabanelli non evidenzia esplicitamente tre aspetti fondamentali nel messaggio. Vediamoli.

Da chi deve essere recuperata questa evasione?

Dai calcoli dell’Agenzia delle Entrate, il 68% dell’evasione dell’IVA avviene nel Sud e nelle Isole, mentre il 74% dell’evasione fiscale e dell’evasione contributiva avviene dalla Toscana in giù. Gli ultimi 5 per evasione sono nell’ordine: 1) P.A. Bolzano. 2) Lombardia. 3) P.A. Trento. 4) Friuli V.G. 5) Veneto. Quindi la Lombardia, che è il più grosso contributore fiscale italiano (con la provincia di Milano in cui si concentra il 32% dei grandi contributori italiani), è penultima come evasione. Detto ciò, allora la Gabanelli dovrebbe dire chiaro che sta chiedendo al Centro-Sud 81 miliardi dei 110 evasi. Ma dovrebbe anche avvertire tutti della sensazione generale, ovvero che poi si dovrebbe restituire quasi tutta quella cifra come sussidi. E, sempre come precisazione, sarebbe certo più giusto prima incassare le tasse e poi distribuire i sussidi, in uno Stato che funziona. Invece, in uno Stato che prima incasserebbe le tasse da tutti e poi distribuirebbe i sussidi solo alle sue aree elettorali, ci sarebbe da farci un pensiero.

Perché il Governo PD-M5S non elimina il segreto bancario?

Ma poi, se il governo volesse veramente recuperare quell’evasione, perché non toglie il segreto bancario, in modo da incrociare i conti in banca con i guadagni fiscalmente dichiarati dai contribuenti? Non lo fa perché molti di quegli evasori votano per il PD? Per di più, ricordiamo che le fasce di popolazione ZTL, ad esempio quelle dei Parioli, votano tutte compatte per il PD, al contrario delle periferie. Ed è più facile che ci sia evasione “buona” nei quartieri ricchi delle città, rispetto alle periferie, o no? E che gli frega alle famiglie delle periferie di tenersi il segreto bancario?

Perché il PD non ostacola lo spostamento delle holding nei paradisi fiscali?

Da ultimo, ci sono le holding delle grandi aziende portate all’estero dove pagano – o meglio, non pagano – le tasse. Si calcola un’evasione annua tra i 9 e i 22 miliardi e questi non li fanno mai rientrare nel computo della totale evasione, cioè non rientrano nei 110 miliardi di cui sopra, sono in più. Ma neanche la Gabanelli li menziona. Certo, spostare la holding in Olanda o in Lussemburgo non è un reato, ma il governo avrebbe molti modi per bloccare quella fuoriuscita di gettito fiscale e non lo fa, perché? Forse perché tutte le maggiori aziende sono ancora una volta guidate da persone in odore di simpatia nei confronti del PD?

Signora Gabanelli, vada più in profondità: chi di noi non vorrebbe recuperare le tasse dalle ricche famiglie milanesi del centro di Milano che votano da anni, compatte, per il PD?

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