Si attende per luglio la discussione della proposta di legge del deputato PD Alessandro Zan e altri, relativa alla tutela di gay e trans. Pensavamo che tali categorie fossero già abbastanza tutelate, ma evidentemente ci è sfuggito qualcosa.

I termini della questione sono chiariti nell’intervista di Zan resa a Gay.it il 18 novembre 2019: “La Legge Mancino, che già esiste, punisce ogni forma di violenza e discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.  Noi vogliamo estendere la legge Mancino anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere (…) introducendo sanzioni e pene per chi istiga a commettere oppure commette  direttamente violenza e odio di tipo transfobico” (…). Qui si tratta di punire quelle condotte omotransfobiche, non significa punire la libertà di espressione (…) Siamo di fronte ad un bollettino di guerra, ci sono statistiche che denunciano come ogni giorno ci siano casi pesanti di omotransfobia in Italia. Questa è una legge urgente”.

Zan è smentito dalla vita quotidiana nel nostro Paese, che ignora scenari di questo genere. Il Ministero dell’Interno, sulla base di quanto rilevato dall’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori), ha certificato che tra il 2010 e il 2018 sono stati registrati in Italia 212 atti di discriminazione per orientamento sessuale: 26,5 episodi all’anno.

Questo sarebbe un bollettino di guerra? Non si dicano scemenze. E non si dicano menzogne quando si garantisce, parole di Zan, che l’iniziativa di legge “non significa punire la libertà di espressione”. Balle: significa proprio questo. L’iniziativa mira a togliere il diritto di parola ai cattolici e a chi difende l’ordine naturale. Opportunamente, il punto 6 del disegno di legge propone una “giornata contro la Omotransfobia” corredata da “…cerimonie, incontri, e ogni altra iniziativa anche da parte delle amministrazioni pubbliche, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado”.

Nient’altro? Tutto questo, con grande evidenza, non significa tutelare gli omosessuali, significa promuovere l’omosessualità e quindi invitare a discriminare la morale cattolica “omofobica”. Non per nulla la Conferenza Episcopale Italiana ha denunciato nel disegno di legge finalità ideologiche, non umanitarie, paventando la promulgazione di norme liberticide che, peraltro, in Europa sono già operanti.

Pochi anni fa, in forza della Legge Taubira, che nel 2013 ha introdotto il matrimonio omosessuale in Francia, giovani dell’organizzazione La Manif pour tous sono stati arrestati per le loro felpe, sulle quali era impresso il logo dell’organizzazione: le sagome di un padre, di una madre e due figli piccoli. L’icona infatti “discrimina” (non sia mai!) la cosiddetta “famiglia arcobaleno”, specie protetta come l’asino selvatico africano, costituita da coppie di maschi o di femmine che, per far meglio riuscire il gioco, si procurano bambini attraverso la fecondazione assistita o l’utero in affitto. Tutto questo viene da lontano.

Già vent’anni fa il Cardinale Martino denunciava (Corriere della Sera, 19 ottobre 2000): «Potenti lobby culturali, economiche e politiche, mosse prevalentemente dal pregiudizio verso tutto quello che è cristiano (…) promuovono tenacemente la confusione dei  ruoli e dell’identità di genere…».

Annotava a riguardo Benedetto XVI: “…lobby capaci di incidere negativamente nei processi legislativi” (Discorso ai rappresentanti dell’America Latina, 17/02/2007.)

Lobby come  la Trilateral Commission, potentato globalista che domina lo scenario del capitalismo postmoderno. Si legge nel Corriere della Sera (1 agosto 2000, articolo di Paolo Lepri): “Lo scopo della Trilaterale è quello di governare la globalizzazione” .

L’assunto non porta fuori argomento, permette anzi di andarne al cuore. Mario Monti è stato Presidente europeo della Trilateral. Il volto di Monti, fino alla sua nomina a Presidente del Consiglio, figurava nella homepage della Trilateral.org, con il sottotitolo “European Chair”. Ebbene, il governo Monti per primo ha messo in cantiere iniziative volte a promuovere l’omosessualismo nel sistema scolastico.

La pupilla di Monti, Elsa Fornero, in veste di ministro del Lavoro con delega alle Pari Opportunità, il 16 febbraio 2012 convocò nella sala del Consiglio dei Ministri rappresentanze delle associazioni LGBT (Lesbiche, gay, bisex, trans), in vista di due  progetti strategici, che non andarono in porto solo per la caduta del governo: programmi didattici nelle scuole di ogni ordine e grado per educare alla “diversità sessuale”, e la promulgazione di una legge anti-omofobica. 

Con questo prendiamo atto che le Lobby non pianificano solo strategie finanziarie per costruire il loro potere, ma anche strategie culturali per meglio governare i popoli occidentali, dissolvendone l’identità cristiana nel “pensiero unico”. Lobby che agiscono nel sistema politico attraverso i loro tirapiedi della sinistra “progressista”, in Italia rappresentata dal Pd e affini, appassionata di gay pride, immigrazionismo e aborto di massa. Quanto occorre per cancellare la civiltà cristiana europea dalla storia, e far così posto ad un nuovo ordine massonico del mondo, del quale la fangosa Unione Europea è la prima bozza.

Da “L’Italiano – Bollettino sovranista di informazione politica – n°1”. A cura di Mario Di Giovanni

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